Cos’è la Native Advertising?


25 Maggio 2016

Cos’è la Native Advertising?

Cos’è la Native Advertising?  Sempre di più ultimamente si sente parlare di Native Advertising, ma di cosa si tratta esattamente?

Nella fattispecie non è altro che un contenuto sponsorizzato che viene visualizzato all’interno dei contenuti offerti da una piattaforma online. Questo significa che, rispetto ad esempio ad una classica pubblicità con banner, che tendenzialmente distrae l’utente dal contenuto stesso, la Native Advertising trova invece il suo principale scopo proprio nel contenuto stesso! Risiede proprio in questo il suo valore aggiunto, rispetto alla più tradizionale pubblicità.

Cos’è la Native Advertising?
La pubblicità immersa nel contenuto editoriale!

Pensate quanto possa essere più efficace “immergere” il testo di un articolo all’interno del contesto nativo, e poter così ottenere non solo obiettivi di awareness e visualizzazioni, ma soprattutto di engagement. Si tratta infatti di una tipologia di pubblicità che non interrompe il flusso di lettura degli utenti, perchè il messaggio pubblicitario avrà le stesse sembianze del contenuto della pagina, facendo “finta”di esserne parte integrante, con lo scopo di catturare l’attenzione dei lettori.

Infatti se l’utente legge una pagina web significa che effettivamente è interessato a quella tematica, a quell’argomento che viene trattato, quindi si presume che lo sarà anche nei confronti del native advertising. Questa tecnica pubblicitaria risulta efficace proprio nel fondere la pubblicità nel contesto editoriale. Fondamentalmente anche i post sponsorizzati di Facebook sono nella fattispecie delle forme di Native Adv.

Native Adv Vs. Adv Tradizionale

Si pensa che questi contenuti branded saranno sempre più diffusi e conquisteranno sempre più spazio, con lo scopo di vendere i propri prodotti in maniera innovativa grazie a siti ospitanti e pagine web. Sicuramente in questo modo la pubblicità tradizionale sarà messa a dura prova!

Già infatti si sente parlare di “banner blindness“, la cosiddetta “cecità da banner”, ovvero il fatto che l’utente medio ormai usando giornalmente internet, identifica facilmente gli spazi pubblicitari e quindi non ci clicca più, rendendo così sempre meno efficace l’adv. Sembra che questo fenomeno si stia aggravando sempre di più e che le aziende siano disperatamente alla ricerca di nuove forme di pubblicità più stimolanti.

Boom nel 2016!

La Native Advertising si afferma quindi come un’ottima forma alternativa che aumenta la reach del messaggio pubblicitario, sono  sempre di più i brand e le aziende che deviano il proprio budget dagli annunci PPC (Pay per Click) verso l’introduzione dei contenuti in uno stream. Gli analisti hanno già fatto le loro previsioni e sembra che nell’arco di questo 2016 ci sarà un vero e proprio boom per questa nuova strategia pubblicitaria.

Se hai intenzione di provare questa e altre strategie di marketing per la tua azienda e i tuoi prodotti, contattaci qui sotto!


One Comment

Complimenti per l’articolo e gli esempi veramente super, direi chiarificatore su cosa si intenda per native. Segnalo, forse a qualche blogger puo’ interessare, che tra l’altro è stata lanciata da poco la piattaforma revenee.io che permette anche ai siti piccoli e medi di installare widget per pubblicità unicamente nativa e gestire gli spazi a piacimento. Lo installata da poco sul mio sito e sembra funzionare. Che ne pensate del native per i più piccoli?

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