Come fare la differenza su LinkedIn: i dieci termini banditi
22 Febbraio 2017
Come fare la differenza su LinkedIn: i dieci termini banditi
Come fare la differenza su LinkedIn: i dieci termini banditi. “You’re better than buzzwords”: così LinkedIn presenta la classifica 2017 degli aggettivi più usati dagli utenti nei propri profili. Specializzato, leadership, appassionato, con esperienza, certificato. Se nella rete professionale vi siete descritti così, meglio cambiare subito.
Parliamo di parole banali, “trite e ritrite”, quelle che usano tutti, dette appunto buzzwords: parole che non significano nulla. Sono le più usate (e abusate) sul Social Network, tanto da rientrare nella top ten dei termini più ricorrenti nei milioni di profili LinkedIn.
Le buzzwords su LinkedIn
Parole controproducenti, che appiattiscono le nostre caratteristiche impedendoci di distinguerci, termini che non dicono nulla di quanto realmente valiamo. Se ci si vuole presentare ai potenziali datori di lavoro in modo non banale, e se si vuole avere la possibilità di trovare un impiego, meglio sceglierne altre. A dirlo sono gli stessi gestori di LinkedIn che hanno scandagliato tutti i profili degli utenti registrati, individuando gli aggettivi più ricorrenti. Ricorrente vuol dire già sentito, ripetuto, scontato.
I termini più usati (e abusati): la Top Ten
L’aggettivo più utilizzato sui profili LinkedIn italiani è “specializzato”; secondo posto per “leadership” che significa tutto e niente; chiude il podio “strategico”, anche questo è un termine poco concreto. Seguono “concentrato”, “esperto”, “appassionato”, “responsabile”, “innovativo”, “con esperienza”, fino a “master” (che in verità sarebbe un titolo di studio e non una competenza).
La creatività sembra ormai passata di moda. Colpisce – sottolineano da LinkedIn – come il termine “creativo”, l’anno scorso al quarto posto, quest’anno sia sparito dalla classifica italiana. Segnale di un mercato che cerca sempre più soluzioni specialistiche e professionisti altamente qualificati, “parole che fanno capire – continuano da LinkedIn – quanto sempre di più i lavoratori tricolore cerchino di focalizzare le proprie competenze professionali su aree mirate, lasciando meno spazio alla passione e alla creatività sul luogo di lavoro”.
Scegliere le parole con cura
Il linguaggio che usiamo dice tanto di noi, è quindi importante selezionare con cura le parole da utilizzare. Non solo, mostrare a volte è meglio che dire: oltre agli aggettivi che vi descrivono, aggiungete esempi concreti del vostro lavoro come presentazioni, progetti, risultati. Mostrate al meglio le vostre esperienze, fate attenzione agli aggettivi che scegliete, siate diretti, usate un tono professionale e bandite le frasi fatte. Evidenziate le vostre soft skill, ovvero le vostre caratteristiche soggettive, solo così farete davvero la differenza.